PUNTA LAMARMORA, UNA MAGICA ESCURSIONE NEL PARCO NATURALE DEL GENNARGENTUE’ arrivato il caldo e dunque si sale di quota. Finalmente super escursione panoramica sulle creste più alte dell’isola, in quel Gennargentu, grande padre della montagne Sarde, che non finisce mai di stupire.
A distanza di un anno riproponiamo con alcune varianti di percorso, LA VIA DELLE FARFALLE, stupendo itinerario che ci porterà a scoprire uno degli eventi più suggestivi di questo periodo. Infatti è proprio ora che si può assistere al volo di milioni, si proprio milioni, di farfalle che zigzagano nell’aria creando degli effetti unici e fantastici in un panorama da brivido. Facile ma incredibilmente affascinate escursione assolutamente da non perdere.
Punta Lamarmora
Con i suoi 1834 mt. è la cima più alta della Sardegna, la contesa per i suoi confini è stata per secoli ricca di conflitti tra i comuni di Desulo e Arzana, lo testimonia anche un toponimo inquietante “arcu ‘e dexiotto” in riferimento a 18 morti che, si dice, vi furono durante la lotta per l’affermazione dei confini comunali. Il suo toponimo originale, prima che venisse intitolata al famoso geografo piemontese conte A. Ferrero della Marmora, era Perda Caprias: “Pietre che si sfoliano” in chiaro riferimento alla sua natura geologica.
Il complesso montuoso si presenta quasi totalmente spoglio ad esclusione delle cosiddette gallerie ripariali ad ontani (Alnus glutinosa) e dello splendido bosco di Tassi millenari (Taxus bacata) ad occidente nel versante chiamato Su Sciusciu (Susiu, nella parlata locale). Questo panorama è il risultato dei tagli dissennati operati soprattutto tra il secolo scorso e i primi decenni di questo, che ci restituiscono un ambiente che oramai deve il suo fascino solo alla sua maestosità e alla presenza di rare specie botaniche.
Per arrivare in cima consigliamo di prendere il bivio di Tascusì sulla Desulo/Fonni, parcheggiare in località “S’arena”, riconoscibile per un bel rifugio montano (a tutt’oggi inutilizzabile), imboccare la facile carrareccia che in circa un ora ci porterà ad Arcu Artilai, da qui un facile sentiero in direzione SE ci porterà in vetta.
Premio per la camminata, soprattutto nelle giornate terse, sarà poter spaziare con lo sguardo ed indovinare le colline di Cagliari o i monti sempre innevati della Corsica, seguire il volo fiero della regina di queste montagne l’aquila reale o il vagare elegante dei mufloni che qui trovano il loro habitat naturale.@
S’Arcu Artilái ARTILÁI. è un passo glabro, strategico, che divide due porzioni del Gennargentu desulese, dominate a nord dall’altissimo Bruncu Spina, dal quale si può agevolmente discendere al passo. Nessuno è mai riuscito a capire il significato del toponimo, e l’Angius, 170 anni fa, s’azzardò a vedervi il ‘passo della rupe di Jòlao’ (Artilai, dal latino Arx Jolai ‘la rupe di Jòlao’). Egli era innamorato del mito di Jolao, e lo vedeva dappertutto. Qui però sbagliava. Artilái è una sella, un passo, non una rupe, e deriva dall’aramaico talmudico ’artilai col significato di ‘nudo’. Essendo strategico e troppo propinquo ai confini del territorio dell’antica Sorabíle (Fonni) abitato dai Romani, sicuramente il passo veniva disboscato apposta ed assiduamente dagli Ilienses, per renderlo meno esposto ad imboscate improvvise ed indesiderate. Il toponimo ha un alto valore storico-ambientale, e testimonia e converso quanto ho sempre sostenuto, che pure il Gennargentu era boscoso sino alle cime, almeno duemila anni orsono. ‘Il passo nudo’ è una identificazione icastica, un classico predicato ambientale, e ricevette il nome, evidentemente, da un gruppo di Ebrei trasferiti presso la cittadina romana di Sorabile per dare la caccia agli Ilienses.
SCHEDA TECNICA
Difficoltà escursionismo: E – Escursione di montagnaTempo A/R: 5:30 h (Soste escluse)Percorso: Km. 14.5
Salita: 530 m Discesa: 530 m
WAYPOINTS
S’Arena 1510 m (2)
Arcu Artilai 1660 m (2)
Funtana Is Bidileddos 1660 m (2)
Rudere rifugio La Marmora 1620 m (2)
Arcu Gennargentu 1659 m (2)
Punta La Marmora 1834 m (3)